Tesi di laurea, Villa Serena diventa un “caso di studio”

Ancora una tesi di laurea su Villa Serena, in particolare sull’innovazione dei metodi educativi applicati alla terza età.

La neo dottoressa Alessia Tarquinio ha conseguito la laurea triennale in “Educazione dei Servizi per l’infanzia” all’Università di Bologna con una tesi sull’importanza dell’uso della CAAComunicazione Aumentativa Alternativa – non solo nei bambini, ma anche negli anziani.

La Comunicazione Aumentativa Alternativa è quell’insieme di strumenti che permettono di utilizzare un sistema comunicativo a tutti i soggetti che, per differenti motivi, sono impossibilitati ad utilizzare un linguaggio verbale.

Il quesito alla base di tale obiettivo intende ipotizzare la possibilità di utilizzo della CAA anche in quelle situazioni in cui non sia necessariamente presente una disabilità, partendo dall’assunto che “non può esistere relazione senza comunicazione”.

Queste le parole della neo dottoressa Tarquinio:

Tra le diverse realtà che applicano il metodo della CAA, e con la quale ho avuto l’occasione di confrontarmi, è la Casa Residenza Anziani Villa Serena – del Consorzio Colibrì avente sede a Bologna – struttura all’avanguardia nel campo dell’assistenza agli anziani. La ragione che mi ha spinto a mettermi in contatto con loro è motivata dal fatto che Villa Serena è una tra le poche strutture in Emilia-Romagna che applicano una Pedagogia Montessoriana nella terza età.

La Dott.ssa Federica Taddia, Responsabile del Servizio Socio-Educativo della struttura, ha contribuito ad aumentare la mia conoscenza in questo ambito.

Partendo dal concetto base in cui la comunicazione costituisce le fondamenta nella costruzione di una socialità inclusiva e relazionale, una diffusione maggiore della CAA nei sistemi educativi scolastici e prescolastici potrebbe portare anche ad una sua applicabilità in altri servizi e/o contesti di vita.

Ancora oggi, purtroppo, siamo fortemente ancorati all’idea che i testi in simboli siano da presentare solo ad un pubblico con disturbi della comunicazione, quando invece potrebbero e dovrebbero essere un valido supporto in differenti momenti di condivisione. In tal senso la formazione del personale educatore dovrebbe avvenire su più livelli, dall’infanzia, all’adolescenza fino agli adulti e anziani.

Il mio progetto per il futuro è quello di continuare a muovere i passi lungo la conoscenza di questo percorso, con la speranza che la Comunicazione Aumentativa divenga un mezzo non più “Alternativo” e per certi versi sporadico, ma possa strutturarsi come offerta basilare e fondante un’evoluzione educativa e comunicativa innovativa”. – conclude la neo dottoressa.

Tale concetto non può prescindere dall’obiettivo di una comunicazione che sia meno priva di barriere e più densa di reciproche comprensioni, da adoperare ad ogni età e in ogni realtà che necessiti di un approfondimento alla comprensione delle informazioni provenienti “dall’altro”, ancor più quando non immediate. In tal senso non sarebbe quindi impensabile immaginare una rielaborazione della Comunicazione Aumentativa Alternativa in una Comunicazione Aumentativa Continuativa.

La diffusione della CAA, ancor prima dei suoi strumenti, è la diffusione di concetti quali inclusione, comprensione, empatia, cura dell’altro, ed è quindi la diffusione del concetto stesso di educazione.

Complimenti alla dott.ssa Tarquinio e grazie per aver coinvolto Villa Serena nel suo progetto di tesi.

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